martedì 8 luglio 2008

Incredibile ma vero...

...dovevano passare quasi tre mesi perchè io ricomparissi su questo blog...o forse bastava solo svuotare il conto e comprarsi finalmente un PORTATILE??? Arrieccomi!

martedì 15 aprile 2008

Ci sono volte in cui...

...non ci credi affatto e inizi le cose così, giusto perchè ti capitano. E poi devi, perchè ti viene quasi imposto, attendere e aspettare i tempi degli altri che risultano essere, per una volta, quelli più adeguati. Vivo la mia vita, i miei spazi e le mie passioni...ma lui mi è accanto. E' entrato in punta di piedi...lentamente...attendendo e chiedendo permesso sempre. E non so cosa sarà domani...so cosa è stato prima...so cosa è oggi...e oggi mi piace molto.

giovedì 10 aprile 2008

Sulla..."mia" Hornet...

E che sarà mai? E' una moto. Solo una moto. Ecchecavolo ci troveranno mai in una moto le persone? 'Nsomma...metti benzina, poi giri la chiave...e via. L'ennesimo mezzo di trasporto. Mezzo. Ciò significa che si tratta di un qualcosa che nasce e viene usato solo e soltanto per unire due cose, due posti , due situazioni. Poi sali. E ad un semaforo rosso aggrappata a lui con le gambe...entrambe le sue mani ti toccano le cosce...una carezza dolcissima...una sensazione di serenità immensa. Verde. Cazzo.

lunedì 7 aprile 2008

Come una vecchia fotografia...

Giri prima a destra, poi fai una decina di metri dritti senza vedere se non davanti a te e ti ritrovi su una rotonda. Ed eccotelo lì...a sinistra...in macchina che lentamente gira intorno alla fontana...con indosso quella maglia che centinaia di volte hai messo in lavatrice, svuotandola prima dalle monete...dai tappi delle bottiglie d'acqua, dalle viti. Lui. Con i capelli che devono essere tagliati ma che non ha voglia... Con l'aria di chi crede di saperne di più. Era un anno che non ti vedevo. Tu neanche mi hai vista...in moto...con il casco, di sicuro non ero io. Ma sai cosa? Nanche un fremito dell'anima...eri, sei...solo una vecchia fotografia dai bordi rovinati.

giovedì 13 marzo 2008

13 Marzo 2008

Ciao nonnina...

giovedì 21 febbraio 2008

Quando...

...scatti una foto controluce in una mattinata assolata di fine inverno e ti appare uno schermo nero. Ti sembra d'aver fatto na' cacata, ti pare che non ci sia proprio nulla da vedere e invece la passi sul pc e vedi che c'è...il mondo.
Lei.

lunedì 4 febbraio 2008

E io...me ne fotto!

Cazzo, sono quattro mesi. Quattro mesi che non ti metto una sella...che non infilo i miei pantaloni, vecchi e consumati...magari quelli neri, che saranno pure,ormai, tendenti al marrone ma mi fanno un culo da dio. La testa dice che è meglio farti girare tutta la settimana, poi farti montare da qualcuno, poi salire io. Tu smontoni, hai appena cinque anni e non porti nessuno in groppa da quattro fottutissimi mesi! Io ho il ginocchio fermo a 125 gradi di piegamento, un adduttore inesistente, la rotula extraruotata, i legamenti crociati di cemento e un versamento intrarticolare. Sì...meglio dar retta al cervello, alla coscienza...alla razionalità. Ma il mio cuore freme...ho la voglia di stringere quelle redini...di entrare nella sella, nella mia. Di riconoscere il tuo passo, sentirti perfettamente tesa ed attenta ad ogni mio impercettibile movimento. Ho bisogno di "parlarti". "meglio un insieme di emozioni, quelle che ti fanno brillare gli occhi davanti all'errore..." Però...io sono questo. Sono l'impulsività totale, sono una sognatrice che si ciba di passioni e sentimenti. Tutto e subito, appena mi passa per la mente! Altrimenti perde d'interesse, perde di valore...mi si consuma nel pensiero e quando voglio realizzarlo non esiste più. Mezz'ora di corda. Cinque minuti di riscaldamento, trenta di lavoro alle tre andature, passaggi sulle barriere a terra perfettamente eseguiti. Cinque di recupero. Ti avvicino. Il tuo muso sul mio viso...il respiro caldo, sicuro, stanco, fiducioso. Siamo un branco. Siamo io e te. Conosciamo perfettamente ogni minimo pensiero l'una dell'altra senza neanche parlare la stessa lingua...senza neanche essere della stessa specie. Provo da destra. Non ti muovi. Passo a sinistra...allungo la staffa. Mi metto in piedi facendoci perno sopra, tre secondi...due passi tranquilli...scavalco...son su. E il tuo passo cadenzato è la cura a tutti i miei pensieri...non c'è ieri e non c'è domani. C'è ora...e ora...io ti sto montando. Grazie peste a pois, compagna in questa vita. (Credo ci siano situazioni che mi si schiariranno solo col tempo. Devo imparare ad attendere.)