lunedì 31 dicembre 2007
fineanno!
Ahia.
Com'è che ci si riempie sempre le tasche di buoni progetti e poi ci si trova a febbraio che già ce li siamo scordati?
Il primo buon proposito, quindi, sarà quello di non scordarsi di far fede ai buoni propositi.
Togliermi quell'aria malinconica e angosciata che proprio non mi si addice come secondo. Porca paletta il lutto dopo nove mesi può finire!
Continuare a pensare sempre prima a me, ai miei bisogni e alle mie necessità.
Avere più "cura" della mia mamma, dedicandole almeno un terzo del tempo che mi chiede in continuazione.
Essere meno bigotta, giudicare meno, ascoltare di più...e col cuore.
Lasciare avvicinare le persone.
Tornare assolutamente agli allenamenti di majorettes con costanza e impegno altrimenti tantovale lasciare.
Mettere via parte dello stipendio appena ritornerò a lavorare perchè come ho potuto notare le cose possono andare veramente di merda.
E per ultimo...ritornare a mangiar sano, che così come sono mi sento proprio bene.
Bah, credo di aver finito...al massimo posso sempre aggiungerne qualcuno.
Buon anno, ragazzi.
Buon anno veramente col cuore...a voi e a me, sento che lo sarà.
sabato 29 dicembre 2007
Sabato sera davanti al pc.
Tempo di bilanci e buoni propositi, gente, l' anno è agli sgoccioli!
E quindi via, oggi lo dedico ai bilanci.
Strano ma vero, del mio "pessimo 2007" non butto via proprio nulla.
E anche se la mente umana viene raggiunta prima dalle angosce rispetto ai piaceri stasera voglio invertire le cose e portarmi fortuna da sola. Tanto alla fine si sa che " chi fa da sè fa per tre", alla faccia di lenticchie e zampone che portan soldi!
Voglio ricordarmi della discesa di Jackie dal van, quando è diventata mia anche sulla carta.
Delle infinite chiacchiere con persone nuove, amici datati, conoscenti.
Il viaggio verso la splendida Matera, la nottata in bus e poi finalmente l'incontro con una persona tanto lontana fisicamente eppure così vicina al cuore.
Voglio ricordarmi delle sere d'estate dopo il lavoro e del mese d'agosto vissuto a casa da sola, quando devi far quadrare spesa, panni e vita e alla fine rimani col frigo vuoto, il bagno pieno e a cena d' amici.
Voglio pensare agli ultimi esami superati, la tesi preparata e l'emozione di vederla proiettata a caratteri cubitali davanti ad una commissione. La proclamazione. L'orgoglio di aver concluso.
L'ansia e le speranze per il master. L'esser entrata e il comprendere che ogni pezzo del puzzle è andato perfettamente incastrandosi fino lì.
La mia spider panda, anche se papà è riuscito a sgraffignargli il paraurti e se mi hanno fottuto l'antenna il secondo giorno che ce l'avevo.
La mia foca di pelo perchè non mi lascia mai da sola nonostante passino gli anni...
Voglio conservare la sensazione di un bel trotto allungato, in campagna solo io e lei.
Voglio ricordarmi della nostra prima riunione...dello scendere dalla sella con le gambe che neanche ti reggono più, senza la forza di respirare ma un sorriso stampato in faccia mentre l 'istruttrice ti accompagna sottolineando i particolari.
Voglio coccolare la sensazione di rimanere abbracciati sotto il caldo di una coperta con la consapevolezza che, anche se la perfezione è lontana mille miglia, non desidereresti essere ,per nessun motivo, altrove.
Voglio essere accompagnata tutta la vita dalla sicurezza che posso rimanere in piedi da sola..che ho la forza, l'intelligenza, la determinazione e la passione giusta per poter affrontare qualsiasi ostacolo mi si ponga davanti.
(ok, io c'ho provato però...ora...2008...sii un po' più mite rispetto il tuo predecessore, per favore!)
venerdì 28 dicembre 2007
Meglio non pensare.
Non so cosa pensare. Tantomeno cosa aspettarmi, come agire, cosa preferire.
Forse ha ragione chi mi dice di non pensare...di rimanere in balia degli eventi.
Ma le cose non vanno bene, per nulla.
Non va bene il mio ginocchio. Nonostante il secondo ciclo di fisioterapia e un male cane siamo ancora a 90°. Dobbiamo fare una tac ed aspettarne l'esito. Fortuna vuole che i miei fisioterapisti sappiano come muoversi. Dovrei fargli una statua.
Non va bene per nulla il fatto che ancora non possa tornare a lavorare e che non veda un'alternativa lavorativa. Jackie è da mantenere, io sono da mantenere. I miei 24 anni sono da mantenere.
E jackie la sto nauseando con la corda. Tre mesi che una puledra di ormai cinque anni non vede una sella....ma soprattutto non veda la campagna. Magari oggi provo a sellarla e girarla con la sella.Però lei c'è, la sento più vicina che mai...e oggi voglio dedicarmi solo a lei, solo a me.
Non vanno bene gli amici...perchè sono immersi nelle loro beghe, troppo impegnati e allo stesso tempo troppo distratti per fermarsi ed ascoltarti veramente.
Non so se va bene lui. Non so se i nostri progetti possano collimare, se il nostro modo di vivere possa viaggiare se non insieme almeno parallelamente, non so se una persona come me a cui piace stare all'aria aperta con il proprio cane accanto possa stare con una persona come lui a cui piacciono le ragazze dalle unghie rifatte.
Oggi vedo più nero del solito.
Pessimo anno questo 2007.
venerdì 21 dicembre 2007
Qualcuno...
...con un fuoriluogo biglietto d'auguri mi ha consigliato il perdono.
Spiacente, è un termine che non fa parte del mio vocabolario.
Troppo semplice spingere sul buonismo delle persone...pensare di poter non prendersi le proprie responsabilità e sperare sul fatto che tutto passa.
domenica 16 dicembre 2007
"niente paura"...Liga' passami la frase...
La sensazione è quella di essere esattamente e perfettamente nel posto giusto al momento giusto.
Sembra talmente perfetto dal rasentare il surreale...
Ho costruito un mondo parallelo.
Un mondo tutto mio, perfettamente appoggiato sulla mia strada, costruito con le mie sole mani, con tutta la mia fatica.
Nessun vento o temporale può tirarlo giù...questo dipende solo da me.
E' vero, ci pensa la vita.
domenica 2 dicembre 2007
Vuoto
Sono turbata.
Nei pensieri, nelle emozioni.
Non ce la faccio, non ce la faccio proprio a lasciarmi andare.
La serratura ha la doppia mandata, non contenta c'ho aggiunto un bel lucchetto.
Paura?
Mi guardo dentro e...mi spavento di ciò che mi ha fatto diventare.
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