giovedì 8 novembre 2007

E poi accade che...

Le mie aspettative sono rimaste completamente deluse...tutte. Appena mi hanno tolto il gesso ho capito che la cosa era sicuramente più dura di come me la figuravo. Un ginocchio grosso quanto un pallone da basket, una coscia molle e flaccida , magra come poche...un polpaccio irriconoscibile, se non fosse per quella cicatrice che mi sono fatta da piccola, cadendo dalla bici. Inutile dire che appena sono scesa dal lettino stavo per svenire. La gamba non risponde per niente al mio volere, sembra inerte...sembra attaccata lì per caso, a fare scenografia.Non mi regge, non si muove...ma la cosa che mi sciocca di più è che il ginocchio non si piega affatto. Mi chiedo quanti danni ha fatto il gesso, l'immobilità rispetto alla rottura vera e propria. Dicono che è normale...che la mia guarigione parte dalla volontà. Sarà... Io so solo che non ne posso più, che vorrei chiudere gli occhi e accorgermi di aver sognato. Poi pensi che ci sono cose peggiori, che la gente va in coma e ci sta gli anni e quando si risveglia non è più...una persona...deve imparare a ricominciare, deve imparare a muovere le dita, le articolazioni e poi tutto il resto. Mi dico che sono stata fortunata, che se passo anche questo poi sarò più forte.

4 commenti:

  1. Non so bene cosa sia accaduto, ma se può servire... nel mio cammino d'attraversamento del guado, ho avuto un brutto incidente in macchina. Ne sono uscita illesa, ma senza più l'auto, con un'angoscia dentro che non immagini.

    Poi un'aggressione dell'ex marito. Mi ha fatto fuori una spalla, con dei danni che mi porto dietro da allora: a volte il braccio cede, e non riesco più a suonare, devo fermarmi. Da piangere.

    Ma son fatti che devono capitare, quei fulmini che devono centrarti per chiudere le porte.
    Prendili per ciò che sono, ovvero passi avanti, positivi, che debbono insegnarti ancora qualcosa in più.

    E un abbraccio, infinito.

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  2. Fla, sei la prima persona che lascia un commento in questo mio sconclusionato blog!

    Io voglio prenderlo veramente così...erano giorni, mesi che non mi fermavo...correvo da un luogo ad un altro come la pallina impazzita di un flipper, quasi scappando.
    Scappavo da me stessa, non volevo credere a tutto ciò che mi era capitato, fingevo che se riuscivo a "fare" era perchè ero forte, perchè ne stavo uscendo.
    Ho preso un albero,la cavalla mi è scappata di mano come un fulmine spaventata da tre cani, perchè io non ero concentrata su di lei.Quante volte ha avuto cani tra le gambe? Quando mai mi ha preso la mano???!!!
    Io , quella notte, avevo dormito tre ore...avevo guidato per quattro e alle tre del pomeriggio ero già in sella.
    Questo mese passato e ciò che mi attende ancora , beh, mi hanno dato modo di elaborare tutto.Ho realizzato che lui se n'è andato...volontariamente.
    Ricambio l'abbraccio cara, è arrivato forte e chiaro...e spero di trovare la forza che hai tu.

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  3. Veramente il primo commento era il mio, di risposta al tuo sul mio blog, e ancora grazie ;-)

    Io ho rotto una gamba, anni fa, tre mesi di gesso dal piede all'inguine... per quanto riguarda quello, vai serena e tranquilla. Che poi, le ossa si aggiustano e non si rompono più nello stesso punto... lo sai, no?

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